Filippo Brunelleschi: l’architetto che cambiò Firenze

Ci sono luoghi e momenti in cui l’arte e l’architettura conoscono svolte improvvise: uno di questi è la Firenze del primo Quattrocento, grazie alla presenza contemporanea di artisti straordinari, il pittore Masaccio, lo scultore Donatello e l’architetto Brunelleschi.

Brunelleschi architetto a Firenze

Filippo Brunelleschi nasce a Firenze nel 1337: suo padre, Brunellesco di Filippo Lapi, è un ricco e colto notaio. Per questo Filippo impara a leggere e scrivere, ma studia anche rudimenti di matematica e geometria. Giovanissimo, è a bottega da un orafo fiorentino: da lui Filippo impara le tecniche di lavorazione dei metalli, ma soprattutto si applica con profitto al disegno.

Nel 1398 Filippo si iscrive all’Arte della Seta, una delle associazioni professionali che regolano l’economia e l’artigianato fiorentino. Nel 1401 i Consoli dell’Arte di Calimala, ossia l’associazione dei ricchissimi mercanti che commerciano in tessuti stranieri, indicono un concorso per assegnare il progetto della seconda porta in bronzo del battistero di San Giovanni. Per la prima volta nella Firenze del Quattrocento rivive una tradizione classica: un concorso tra artisti per realizzare un’opera pubblica. Antonio Manetti, che dopo la morte di Brunelleschi ne scriverà la biografia, racconta che il maestro vince il primo premio alla pari con Lorenzo Ghiberti, ma Ghiberti si rifiuta di collaborare e sarà l’unico a portare a termine il prestigioso lavoro. Forse non andò proprio così, dato che nessun documento ufficiale menziona Brunelleschi tra i vincitori, anche se fu sicuramente tra i finalisti. Deluso dall’esito del concorso, Brunelleschi lascia Firenze: nel 1402 è a Roma con l’amico Donatello. I due insieme studiano le testimonianze classiche, tanto che i romani li chiamano “i cacciatori di tesori”. In questi anni Filippo si dedica prevalentemente allo studio: entro il 1416 conduce vari esperimenti per dimostrare che il sistema della prospettiva lineare, da lui inventato, è il migliore per rappresentare le tre dimensioni su una superficie bidimensionale.

Il cantiere della cupola

Il 19 agosto del 1418 è bandito un concorso per risolvere il principale problema del cantiere del duomo fiorentino, quello della cupola: Brunelleschi è prima finalista e poi, con Ghiberti, vincitore. Dal 1425 però il ruolo di Ghiberti sarà progressivamente ridotto, pagato per essere sul cantiere solo tre ore al giorno.

A dispetto dei tanti racconti, dello straordinario progetto della cupola conosciamo ancora pochissimo: i disegni originali, che sicuramente dovettero esistere, sono perduti o appositamente distrutti, perché nessuna città rivale potesse conoscere i segreti dietro a una costruzione tanto ingegnosa. Restano i libri di spese, resi accessibili grazie a una monumentale pubblicazione online e consultabili qui

L’eccezionalità del progetto di Brunelleschi risiede non solo nella straordinaria ampiezza della struttura, ma anche nella sua capacità di coordinarsi con l’architettura gotica della cattedrale: infatti la cupola è a sesto acuto e si innesta in modo armonico nella cattedrale concepita da Arnolfo di Cambio e Francesco Talenti, ma si accorda anche con gli altri edifici che compongono la piazza del Duomo, il campanile di Giotto, sempre trecentesco, e il Battistero, l’edificio più antico e insieme più “classico” della città.

Nel 1419 Brunelleschi lavora ormai quasi esclusivamente come architetto per i migliori committenti fiorentini: l’Arte della Seta gli affida il progetto dello Spedale degli Innocenti, il primo orfanotrofio d’Europa.

Allo Spedale degli Innocenti inventa un portico geniale: semplicissimo nelle sue decorazioni, eppure elegante e classico nei suoi elementi architettonici e soprattutto perfettamente funzionale, perché permette di proteggere l’identità delle madri che, spesso di notte, arrivano alla ruota che si apre sulla muratura dell’edificio per abbandonare i propri figli in modo anonimo.

Gli altri progetti fiorentini

Nel 1420 inizia a lavorare per la famiglia Medici: per Giovanni di Bicci, realizza la Sagrestia della Basilica di San Lorenzo, che dovrà servire anche da luogo di sepoltura per il banchiere. Durante i lavori alla cappella si consuma una frattura irreparabile: Brunelleschi accusa l’antico amico Donatello di volergli rubare la scena con i suoi rilievi multicolori e le porte in bronzo e così l’amicizia tra i due giunge al termine.

I lavori alla Sagrestia sono una sorta di prova generale: a Brunelleschi, sempre a spese dei Medici, viene affidata la completa ricostruzione dell’antica basilica paleocristiana di San Lorenzo. Il cantiere si apre ufficialmente il 10 agosto del 1421 e prosegue per anni, oltre la morte del maestro, ma sempre seguendo i suoi progetti.

Nel 1429 i francescani di Santa Croce lo incaricano di ricostruire la sala capitolare: come i Medici avevano finanziato la costruzione della Sagrestia di San Lorenzo, così i loro rivali fiorentini, i banchieri Pazzi, finanziano le spese per la Cappella che porta il loro nome nel convento di Santa Croce.

Nel 1434 avviene un fatto curioso: Brunelleschi si dimentica di pagare la tasse di iscrizione annuale dell’arte dei Maestri di Pietra e Legname, la corporazione degli architetti: mentre suo figlio adottivo scappa a Napoli con le ricchezze accumulate dal padre, Brunelleschi passa qualche giorno in carcere. Ma il suo lavoro per la cupola è troppo importante e l’Opera del duomo lo fa immediatamente scarcerare. Due anni dopo, il 25 marzo 1436, papa Eugenio IV è Firenze per inaugurare la cattedrale fiorentina: anche se la facciata è ancora in costruzione – e tale rimarrà per secoli – la chiesa può dirsi completa perché Brunelleschi ha compiuto qualcosa di impensabile, ha terminato la cupola di mattoni più grande del mondo.

Manca ancora la lanterna, ossia la chiave di volta dell’intera costruzione. Incredibilmente il progetto non viene affidato subito a Brunelleschi: nel 1436 l’architetto deve ancora una volta gareggiare con l’antico rivale Ghiberti. Il 31 dicembre 1436 Brunelleschi è giudicato vincitore, ma la meticolosa preparazione del cantiere richiederà molti anni. I lavori iniziano solo nel marzo del 1446; un mese dopo, nella notte tra il 15 e il 16 aprile del 1446, Brunelleschi muore. La sua tomba viene posta con tutti gli onori nella cattedrale fiorentina.

L’eredità di Brunelleschi

Brunelleschi è il primo architetto moderno: come i capomastri medievali si occupa dei processi tecnico-operativi, ma le sue architetture nascono prima sulla carta, grazie a misurazioni attente, e poi nel cantiere. Il nostro Filippo non esercita quindi più un’arte soltanto meccanica, ossia un lavoro che, secondo una classificazione ancora medievale, presuppone uno sforzo fisico, ma è un intellettuale che pratica un’arte liberale, fondata sulla matematica e la geometria.

Nei suoi progetti, alcune caratteristiche tornano uguali: la perfetta integrazione tra ragioni tecnico-strutturali e ragioni formali, la chiarezza e la linearità geometrica degli elementi costitutivi, la predilezione per pareti dall’intonaco chiaro e l’uso di membrature in pietra serena. Lo spazio delle sue architetture è sempre misurabile, raffinato ed essenziale: la bellezza non nasce mai da una ricca decorazione, ma al contrario, dalla chiara geometria delle parti e dall’immediata leggibilità delle strutture. I suoi edifici perfettamente misurabili, anzi “a misura d’uomo”.

A lui, forse più che ai suoi contemporanei spetta però non solo il merito di aver rivoluzionato l’architettura, ma anche quello, più significativo, di aver fornito la base tecnico-scientifica indispensabile alla nascita del primo Rinascimento:  intorno al 1415-1420 il maestro mette a punto gli studi sulla prospettiva lineare. Si tratta di una rivoluzione che cambierà per sempre il modo di dipingere lo spazio, e insieme una rivoluzione teorica che – come si dice negli studi sul significato del Rinascimento – rimette l’uomo al centro dell’universo: il complesso sistema della prospettiva funziona infatti solo in presenza di un osservatore. Gli uomini e le donne ritornano protagonisti.

Per approfondire la figura di Filippo Brunelleschi vi consiglio un video disponibile su Youtube, sia in italiano, sia in inglese (clicca qui per la versione inglese).

Video del National Geographic sulla cupola del Brunelleschi

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